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Scuola, la vicenda di Ostuni mette in discussione la spending review

Economia, Scuola, Welfare
Scuola, la vicenda di Ostuni mette in discussione la spending review
(Teleborsa) - La tragedia avvenuta ieri in una scuola a Pessina di Ostuni, dove è crollato un solaio ferendo due bambini ed una maestra, ha riportato all'attenzione del pubblico il problema degli investimenti nella scuola, specie ora che è stato emanato il DEF, che ha effettuato una nuova spending review del valore di circa 10 miliardi.

Fra i capitoli di spesa stralciati c'è anche la scuola, oggetto anche nelle precedenti finanziarie di continui tagli, cosicché dal documento di bilancio emerge che la spesa per l'istruzione verrà tagliata per i prossimi 5 anni, arrivando al 3,5% del PIL nel 2020 dal 3,7% precedente. L'austerity in questo campo si protrarrà almeno per un quindicennio, nonostante l'Italia sia fra i paesi europei che spendono meno in "Education" (istruzione).

Le problematiche della scuola italiana sono molte e spaziano dalla mancanza di formazione adeguata, alla precarietà degli insegnanti, che ha riflessi sulla continuità della didattica, per arrivare alle classi pollaio, con più di 30 alunni. Ma quel che proprio non si può accettare sono le falle alla sicurezza della scuola, nonostante il piano di investimenti avviato dal governo Renzi.

“La verità è che mentre la messa a norma delle scuole continua a non decollare, con l’anagrafe dell’edilizia scolastica che si rimanda di anno in anno, nelle classi si continua a rischiare la vita", commenta Marcello Pacifico, presidente del sindacato della scuola Anief, ricordando anche l'assurdità dell'innalzamento dei tetti sul numero di alunni per classe.

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