(Teleborsa) - La
Riforma della scuola non piace proprio ai sindacati dei docenti, che contrattaccano, dopo esser stati scontentati sia dalla dimensione delle assunzioni, che dalle modalità con cui saranno effettuate.
Nel corso dell'audizione tenuta da sindacato Anief a Montecitorio, davanti alle commissioni congiunte Cultura e Istruzione di Camera e Senato,
sono stati presentati ben 90 emendamenti: tra le proposte presentate c’è la
mobilità per i neo-assunti, l’assunzione immediata di tutti i
docenti "precari" (sia delle Graduatorie a Esaurimento sia di quelle d’Istituto), l’immissione in ruolo di
10 mila dipendenti ATA, la
stabilizzazione di tutto il personale con 36 mesi di servizio svolto su posto vacante e la
parità di trattamento del personale di ruolo e a tempo determinato.
Richiesto poi l’
obbligo formativo sino a 18 anni, il ripristino del
maestro prevalente su moduli e del docente specialista di lingua inglese.
Espresso il
no categorico alla nuova governance della scuola, con i dirigenti scolastici che verrebbero trasformati in despoti e promotori della illegittima chiamata diretta del personale.