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Scuola sotto choc. Le assunzioni sono congelate e Giannini è "basita"

Economia, Welfare
Scuola sotto choc. Le assunzioni sono congelate e Giannini è "basita"
(Teleborsa) - Voci incontrollate mandano nel caos il mondo della scuola, per la questione dell'assunzione dei 150 mila precari da settembre, prevista dalla riforma La Buona Scuola, che a quanto pare è a rischio, perché prenderà una via più lunga e tortuosa che passa per il Parlamento.

Una notizia che è stata subito commentata dal Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, che ha affermato "sono basita" e "qui saltano le assunzioni il primo settembre". Affermazioni queste che non solo confermano che si sia trattato di un blitz, ma anche che il Ministro ha certamente un ruolo "non da registra" nella riforma.

La Corte di Giustizia europea, nel novembre scorso, ha sanzionato l'Italia per la mancata stabilizzazione dei dipendenti della scuola e l'uso indiscriminato dello strumento delle supplenze annuali. Un giochino che dura ormai da un ventennio.

Ormai, il decreto del Governo sembrava in dirittura d'arrivo, lo stesso Renzi aveva preannunciato la riforma, poi slittata perché meritevole di un esame più approfondito. Invece, il Premier ieri sera (erano le 20:45) ha stupito tutti, annunciando che non ci sarà né un decreto né una legge delega, ma il tema verrà affrontato con uno strumento certamente più lento come il disegno di legge parlamentare.

Renzi, in realtà, ha dato la colpa di questo al capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, rilanciando "che Brunetta si assuma l'onere di non far assumere 160 mila precari della scuola". Solo tre ore prima il capo del governo aveva scambiato degli sms con i suoi ministri e con tutti coloro che stanno lavorando sul capitolo scuola, affermando: "Tutto a posto, il decreto fila". Poi, la doccia fredda che è rimbalzata da palazzo Chigi e che ha sorpreso anche il Ministro Giannini.

"Non riusciremmo a farcela neppure se il Parlamento approvasse tutto entro l'estate", dice il Ministro, secondo cui "ci vogliono mesi" per stabilizzare i docenti, metterli a ruolo, costruire l'organico funzionale di ogni istituto.

Infuriati i sindacati della scuola, che da tempo stanno portando avanti la contrattazione collettiva sulla riforma della scuola. Il disegno di legge, secondo il sindacato Anief non è la strada più opportuna. "Che sulla riforma della scuola non ci siano idee chiare, Anief lo aveva capito da settimane sul balletto dei numeri e dei risarcimenti per via del mancato censimento sugli organici", ha commentato il Presidente del sindacato Marcello Pacifico, affermando che "non è tollerabile" che si metta in discussione il regolare avvio dell'anno scolastico, soprattutto "per chi aspetta da anni e per le famiglie che meritano posti stabili".

Il sindacato rilancia poi la sua proposta di ripristinare il tempo scuola cancellato negli ultimi dieci anni, equivalente a 200 mila posti in più. Inoltre, non si trova ancora alcun accenno al personale ATA, per la cui mancata stabilizzazione è ancora aperta una procedura d'infrazione.
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