(Teleborsa) - Cambia la scuola italiana, grazie alla
riforma firmata Giannini e cambiano le regole sulle retribuzioni degli insegnanti, i cui
scatti di anzianità dovrebbero essere ancorati al
merito per il 70% e all'
anzianità di servizio solo per il 30%. E per i docenti "precari", quelli con un lungo corso di supplenze (oltre 36 mesi), si prospetta una
maxi stabilizzazione ed un maxi indennizzo,in scia alla
storica sentenza della Corte di Giustizia europea, che ha condannato l'Italia all'assunzione di tutti gli insegnanti precari. Il Governo ne ha contati circa 150 mila, che si prepara ad assumere a partire dal 1° settembre.
E' sulla questione dell'indennizzo che sta proliferando la polemica, poiché stando ai calcoli di alcune sigle sindacali, la
cifra sarebbe "non adeguata a risarcire i precari danneggiati". Il sindacato della scuola Anief sottolinea infatti che l'indennizzo equivarrebbe a neanche la metà di quello che è l'indennizzo equo.
Inoltre, viene
giudicato "ridicolo" anche il numero di coloro che potranno beneficiare di questo indennizzo, pari a solo 5mila supplenti, pari ad appena lo 0,5% degli aventi diritto (negli ultimi 15 anni sono stati stipulati contratti annuali per un milione e mezzo di docenti).