(Teleborsa) - Dal Governo continuano a giungere segnali negativi sul mantenimento degli scatti di anzianità del personale della scuola, ha dichiarato l'
Anief riferendosi al colloquio tenuto dal ministro dell’Istruzione
Stefania Giannini con i sindacati.
Il giovane sindacato ha calcolato che il blocco stipendiale ha privato il personale a partire dal 2010 in media di 60 euro: 12 euro derivano dallo stop alla vacanza contrattuale.
"Introdurre la meritocrazia è una cosa, un’altra è lasciare la busta paga dei dipendenti della scuola non indicizzata al costo della vita", ha dichiarato
Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, aggiungendo che "si tratterebbe di una vera ingiustizia". "Far sparire gli aumenti automatici, unica forma di carriera di chi opera nella scuola, significherebbe calpestare la Costituzione italiana".
"Abolire gli scatti di anzianità, o ridurli dell’80 per cento, significherebbe quindi proletarizzare la categoria, costringendola a stipendi bloccati per tutta la vita professionale e destinandola anche ad una pensione misera, per molti destinata ad essere inferiore ai mille euro al mese e in certi casi vicina a quella "sociale".
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