(Teleborsa) - In Italia
arriva alla laurea appena il 22,4% dei cittadini della fascia di età tra i 30 e i 34 anni, contro una media dell'Unione Europea del 36,5%. Gli uomini sono fermi addirittura al 17,7%. Questo significa che il Bel Paese non solo è appena a metà strada dall'obiettivo fissato da Bruxelles, ossia una percentuale di "dottori" del 40%, ma è anche il fanalino di coda dell'Europa.
Inoltre c'è una
differenza abissale tra uomini e donne che riescono a conseguire il titolo universitario o post-universitario: il 17,7% contro il 27,2%.
"La verità è che oggi in Italia non si investe adeguatamente per l’Università" spiega
Marcello Pacifico, presidente
Anief e segretario organizzativo Confedir, nel commentare queste statistiche emerse nel "Rapporto Italia 2015" dell'Eurispes.
Secondo il sindacalista, inoltre, "nemmeno si fa un orientamento adeguato: l’ultima legge, in merito, introdotta dall’ex ministro Maria Chiara Corrozza, è fallita clamorosamente e a rendere ancora più complicata la situazione è stato anche l’inasprimento delle tasse d’iscrizione, richieste dagli atenei agli studenti fuori corso, aumentate di cifre che vanno dal 25% al 100%".