(Teleborsa) - Il prossimo 31 ottobre il personale della scuola incrocerà le braccia: il sindacato
ANIEF ha proclamato lo
sciopero nazionale rivolto a tutto il personale precario e di ruolo.
La protesta sarà la prima risposta collettiva di tutti quei docenti e del personale scolastico che si dicono contro la proroga del blocco contrattuale fino al 2018, la cancellazione degli
scatti di anzianità, il congelamento degli stipendi per tutta la carriera al netto dell'inflazione, la forte
riduzione del Fondo d'istituto, l'utilizzo delle ferie forzate, ma anche la penalizzazione durante la malattia, la trattenuta del 2,5% per il TFR, la cancellazione del primo gradone stipendiale per i neo-assunti dal 2011.
Lo sciopero, spiega il sindacato, vuole anche essere la protesta di quei lavoratori che non accettano ulteriori tagli al personale ATA e la cancellazione dei commissari esterni alla maturità, programmati con la prossima legge di Stabilità. E di chi dice no alle parti delle linee guida di riforma, attraverso cui il Governo vorrebbe introdurre il recupero delle ore non svolte durante la sospensione dell'attività didattica e l'eliminazione dei precari presenti nelle graduatorie d'istituto.
Secondo
Marcello Pacifico, presidente ANIEF e segretario organizzativo Confedir, "se è vero, infatti, che la consultazione pubblica aperta dal Governo 15 settembre - 15 novembre 2014 sul suo documento 'la Buona scuola' potrebbe portare a delle modifiche o proposte migliorative, ci sono dei punti fermi dell'attuale sistema scolastico non possono essere messi in discussione".
Pertanto, ANIEF invita le
Rappresentanze sindacali unitarie (RSU) delle scuole a realizzare, nei prossimi giorni, una seria riflessione che porti all'astensione dal lavoro di tutto il personale per il prossimo venerdì 31 ottobre. "Se lo sciopero sarà condiviso - sostiene Pacifico - la risposta sarà ancora più chiara alle domande poste dal Governo su organizzazione dell'orario di lavoro, utilizzo del personale, reperimento dei fondi, ricostruzione di carriera e valutazione. Siamo un sindacato giovane, aperto al cambiamento, ma vi sono dei principi invalicabili, insindacabili, intoccabili che ogni docente e Ata deve difendere".