(Teleborsa) - Fa discutere la proposta del Ministro dell'istruzione,
Stefania Giannini, di introdurre una seconda lingua già dal primo anno delle scuole elementari, lanciata in occasione della Giornata europea delle lingue a Firenze. I sindacati degli insegnanti, infatti, intravedono oggi
altre priorità, che riporterebbero la scuola italiana agli antichi splendori, togliendole il
triste primato di essere la peggiore in europea.
"Arricchire l'offerta formativa della scuola primaria è un obiettivo condivisibile", afferma
Marcello Pacifico, presidente del sindacato della scuola ANIEF e segretario organizzativo Confedir. Tuttavia, il sindacato sottolinea che bisognerebbe
"procedere per gradi", pensando innanzi tutto a
"reintrodurre il modello di scuola elementare precedente alla riforma Gelmini, con il tempo pieno e le compresenze".
La riforma Gelmini ha infatti cancellato quella formula del tempo pieno di 40 ore di scuola reale, con due maestre per classe, più due ore di compresenza. Quel modello è stato da tempo sostituito con l'attuale maestro "prevalente" che svolge 22 ore, a cui si aggiunge un vero e proprio "spezzatino", affidando le altre materie a diversi insegnanti. Tra questi figura pure il maestro d'inglese, che però in molto casi non è specializzato.
Un
secondo step sarebbe, dunque, quello di aggiungere il
docente specializzato in inglese e quello di attività motoria, a maggior ragione dopo che l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha confermato che in Italia c'è il più alto numero di bambini e adolescenti in forte sovrappeso (il 36%) ed e obesi (il 10-15%).