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Scuola, ecco perché le graduatorie dei precari sono ancora piene

Cultura, Economia, Welfare
Scuola, ecco perché le graduatorie dei precari sono ancora piene
(Teleborsa) - Le graduatorie dei docenti precari sarebbero vuote se negli ultimi sei anni non fossero state tagliate 150 mila cattedre.

Arriva dall'associazione sindacale Anief la risposta a quanto dichiarato da Giuseppe Fioroni. In una intervista a Il Sole 24 Ore l'ex Ministro della Pubblica Istruzione ha affermato che dal 2008 in poi si è assistito ad "un'infinità di interventi e deroghe che hanno riaperto le graduatorie su molti fronti. Sono stati ammessi docenti in coda, a pettine, nuovi abilitati nelle diverse modalità. Relegando quindi le graduatorie a mere liste di attesa per l'assunzione".

Ma secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, "il mancato svuotamento delle graduatorie dei docenti precari non è colpa dei ricorsi vinti dai candidati ingiustamente estromessi, ma dei 150 mila tagli al corpo docenti italiano attuati a partire dal 2008".

Tagli che si sono riversati sulla qualità dell'istruzione ma anche sulle aspettative maturate dai 200 mila precari formati nel frattempo dallo Stato per insegnare, riflette l'Organizzazione sindacale.

La ricetta per svuotare le graduatorie? "Eliminare tutte le disposizioni normative che hanno permesso i tagli, del personale e delle scuole. E introdurne altre, ad iniziare dall'obbligo scolastico fino a 18 anni, insistere su alternanza scuola-lavoro e apprendistato, aumentare gli organici e gli investimenti", conclude Pacifico.
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