(Teleborsa) -
Del gap di competenze tra Nord e Sud si sapeva già. Ma gli ultimi dati ufficiali emessi dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) hanno messo nuovamente nero su bianco come al Sud, dove paradossalmente l'anno prossimo vi saranno più tagli di docenti, gli studenti fatichino a compiere agevolmente il percorso scolastico.
Sardegna, Campania e Sicilia hanno conquistato il triste primato di Regioni con il top di bocciati e di alunni con "debito".
In pole position c'è la
Sardegna, dove il 31,4% degli studenti delle superiori porta a casa un'insufficienza da recuperare, contro una media nazionale del 25,9%.
La bella isola italiana conquista anche il primo posto nella classifica degli
abbandoni scolastici negli istituti superiori.
"Dovrebbe quindi far riflettere la scelta del MIUR, indotta solo da tassi demografici e migratori, di tagliare il prossimo anno a queste tre regioni oltre 900 docenti", commenta l'associazione sindacale
Anief, secondo la quale i ragazzi che lasciano la scuola sono destinati a diventare
NEET, soprattutto perché vivono in aree del Paese dove il tasso di disoccupazione è alto e la produzione industriale risulta debole. Quindi, in quelle zone occorrerebbe assegnare un numero di docenti maggiore.
"Laddove è alto il numero di alunni che lascia la scuola - spiega
Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - non possono bastare gli stessi insegnanti previsti altrove. È evidente che occorre assegnare dei docenti in sovrannumero, per le materie di base, ma anche per quelle specialistiche, per le lingue e per i casi più difficili, anche in compresenza".