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L'Europa darà più tempo sui prestiti a Irlanda e Portogallo

Economia
L'Europa darà più tempo sui prestiti a Irlanda e Portogallo
(Teleborsa) - I ministri finanziari dell'Unione Europea accantonano la linea dura dell'austerity per ridare un po' di fiato all'economia stressata di Portogallo e Irlanda.

Nella riunione dell'Ecofin di ieri, il commissario agli affari monetari, Olli Rehn, ha annunciato che la Troika proporrà a breve "le migliori opzioni possibili per un potenziale aggiustamento delle scadenze dei prestiti dell'Efsf e dell'Efsm al Portogallo e all'Irlanda, in modo da sostenere l'uscita dei due paesi dai programmi di aiuti e il loro ritorno a un pieno rifinanziamento sui mercati".
Ricordiamo che l'Irlanda ha ricevuto un prestito da 67,5 miliardi di euro e il Portogallo da 79,5 miliardi.

La Commissione europea si sta rendendo sempre più conto che i Paesi sono ormai strozzati dalla disciplina dei conti pubblici e che quindi serve loro un po' più di tempo per riprendersi dalla profonda crisi economica e per far sì che tornino ad essere credibili sui mercati finanziari.

Di questa possibilità se ne parlerà all'Ecofin di Dublino di metà aprile, con la speranza di un accordo comune.

Proprio ieri, infatti, è stata rinviata "alle prossime settimane" la decisione definitiva sulla proposta di direttiva sui nuovi requisiti di capitale per le banche (Crd4), per assenza di unanimità, invocata da molti ministri delle finanze dei paesi UE come Germania, Italia e Paesi Bassi.

A mettere i bastoni tra le ruote la Gran Bretagna, contraria ai tetti massimi per i bonus ai manager poiché minano la responsabilità del sistema bancario. In particolare il Cancelliere dello Scacchiere britannico, Georges Osborne, teme che "si possa produrre un effetto perverso" che "spingerà al rialzo la remunerazione" dei manager.

Deluso il commissario europeo per il Mercato interno, Michel Barnier, che si era detto convinto del raggiungimento dell'accordo rimarcando che "si tratta di un testo essenziale per la stabilità finanziaria" dell'Unione Europea visto che "riguarda le 8.300 banche che all'interno di tutto il territorio dell'UE finanziano le imprese".

Per evitare fratture nell'UE il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha invocato l'unanimità del voto mentre il ministro dell'Economia italiano, Vittorio Grilli, ha dichiarato che "se ci fossero ancora dei giorni per trovare a livello tecnico un accordo all'unanimità sarebbe meglio, ma l'Italia sarà d'accordo con questa proposta di compromesso", chiarendo che "un testo di compromesso non è mai un testo perfetto, ma permette di fare passi avanti".
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