(Teleborsa) - Gli Stati Uniti diventeranno il primo produttore di gas e petrolio entro il 2020, e poco dopo il maggior esportatore netto di oro nero al mondo, strappando lo scettro a Russia e Arabia Saudita prima del previsto. Entro il 2035, inoltre, saranno totalmente autosufficienti.
Ad affermarlo è l'International Energy Agency, che solo lo scorso anno aveva indicato Russia e Arabia Saudita come Paesi egemoni a livello di export di oro nero nella prossima decade.
A fare la differenza, spiega l'Agenzia nel 'World Energy Outlook', saranno sia lo sviluppo di nuove tecniche estrattive che la produzione di combustibili non convenzionali, quali il petrolio leggero e lo shale gas.
In questo momento, gli States producono solo il 20% del proprio fabbisogno, ma a poco a poco riusciranno ad essere totalmente indipendenti grazie anche alla riduzione dei consumi, cominciando così ad essere in grado di esportare.
Si tratta di una proiezione piena di implicazioni non solo economiche, ma anche politiche e ambientali. Perché, spiega l'AIE, anche le energie rinnovabili contribuiranno a questo affrancamento dal petrolio latinoamericano e, soprattutto, mediorientale.
Questo veloce percorso di autosufficienza energetica è già ben visibile: le importazioni di greggio in USA sono crollate dell'11% quest'anno. In più, gli States sono sulla buona strada per mettere a segno la produzione di petrolio più consistente dal 1991.
Anche l'Iraq occupa un ruolo di primo piano nell'Outlook energetico dell'AIE: diventerà infatti il secondo produttore superando la Russia, e da lui dipenderà soprattutto l'Asia.