(Teleborsa) - L'Odissea che riportò Ulisse in patria dopo "appena" dieci anni dalla fine della Guerra di Troia, sembra essere ritornata di grande attualità nella Grecia moderna, dove le trattative per arrivare ad un accordo sulle misure di austerità chieste dalla Troika sembrano non terminare mai. Appena si avvicina il termine ultimo, che dovrebbe sancire la risoluzione del problema, ecco che sopraggiunge, inaspettatamente, una dilazione o proroga che lascia ancora spazio a dubbi e incertezze sul volgere della vicenda.
I rappresentanti della Troika hanno dato ancora 15 giorni di tempo, (anche se alcune fonti dell'ultima ora sostengono che i tempi siano più stretti) alle forze politiche greche per reperire i 300 milioni di euro che mancano affinché Atene riceva il pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro, necessari ad evitare il default.
Per concludere le trattative, mancano ancora 625 milioni di euro dei quali 325 arriveranno dai tagli alle spese militari e di altri ministeri, mentre per quanto riguarda gli altri 300 ancora c'è un braccio di ferro tra i rappresentanti della Troika e il Premier greco che non vuole intaccare le pensioni, come ha spiegato il portavoce del Pasok, Panos Beglitis.
La scorsa notte,infatti, dopo un lungo meeting, i leader dei tre partiti che sostengono il Governo del Premier Papademos hanno raggiunto "un largo accordo su tutti i punti del programma, fatta eccezione sul taglio alle pensioni integrative".
Intanto Atene si prepara a scendere in Piazza ancora una volta. Per domani è previsto un nuovo sciopero generale di 48 ore, proclamato, secondo Bloomberg, dai sindacati del settore pubblico e privato.