(Teleborsa) - I sì ce l'hanno fatta. Ai quattro referendum abrogativi sul ritorno al nucleare, gestione e tariffe dell'acqua e legittimo impedimento hanno quasi il 57% degli aventi diritto e ha vincere sono stati coloro che hanno votato per il sì.
I dati del Ministero dell'Interno al momento hanno scrutinato tutti gli 8092 comuni partecipanti al referendum ma mancano ancora i dati definitivi visto che non si ha il risultato di tutte le 61.559 sezioni.
Da questi dati risulta che al referendum popolare n.1 con la scheda di colore rosso e riguardante le modalità e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e l'abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati su 8092 comuni scrutinati ha votato il 56,94 ed i sì sono stati il 95,70%, mentre i no sono stati il 4,30%.
Per il secondo quesito riguardante la determinazione della tariffa del servizio idrico con abrogazione parziale delle norme in particolare di quelle che stabiliscono la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore, si è recato alle urne 56,95% degli elettori e a dire sì sono stati il 96,15% dei votanti contro il 3,85% dei no.
Alla domanda n.3 contrassegnata dalla schede grigia, e riguardante l'abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare. hanno preso parte al voto il 56,92% degli aventi diritto ed i sì sono stati pari a 94,60% mentre a votare no sono stati al 5,40% degli elettori. Infine per l'ultimo quesito con scheda di colore verde riguardante l'abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, hanno votato il 56,91% con il 95,01% dei sì e il 4,99% dei no.
A questi dati andranno poi aggiunti quelli riguardanti le 1279 sezioni di votanti all'estero.