(Teleborsa) - Termina oggi a Bruxelles la due giorni del Consiglio europeo, che ieri ha deciso di aumentare il capitale dell'istituto di 5 miliardi, portandolo a 10,76 miliardi dai 5,76 attuali con effetto a partire dal 29 prossimo dicembre. Per la parte che compete alla Banca d'Italia, l'aumento di capitale è di 625 milioni di euro, da 719 a 1.344 milioni di euro.
Fra i 27 leader dell'Unione europea, è stato raggiunto anche un accordo "limitato" per la modifica dell'articolo 136 del trattato di Lisbona, che consente ai 16 paesi dell'area euro, di aiutarsi fra loro con un meccanismo di stabilità (Esm) permanente da attivare se indispensabile. Tale strumento sostituirà dal giugno 2013 l'attuale European financial stability facility.
Secondo il testo dell'emendamento approvato, "gli Stati membri la cui moneta è l'euro possono stabilire un meccanismo da attivare se è indispensabile per salvaguardare la stabilità dell'Eurozona nel suo insieme. La concessione dell'assistenza finanziaria prevista dal meccanismo sarà soggetta a una stretta condizionalità".
I tedeschi volevano inserire nell'emendamento anche la condizione di decidere l'attivazione del meccanismo all'unanimità degli Stati membri che ne faranno parte, ma su questo punto non sono stati ascoltati dagli altri leader dei 27.
Intanto sulla questione dei debiti sovrani, Dominique Strauss Kahn, direttore generale del Fondo monetario internazionale, mostra preoccupazione per l'eventualità che la crisi del debito di alcuni Paesi europei possa generare un effetto domino, in considerazione anche del fatto che la ripresa dell'economia europea è "molto lenta". Il direttore generale del FMI non prevede pericoli per l'euro che considera "una moneta forte, che si è comportata meglio di quanto abbia fatto il marco tedesco nel decennio precedente".