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Hera, margini 9 mesi stabili. Ricavi raddoppiano con rally commodities

Energia, Finanza
Hera, margini 9 mesi stabili. Ricavi raddoppiano con rally commodities
(Teleborsa) - Hera, multiservizi quotata su Euronext Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi pari a 14.320,1 milioni di euro, in rialzo del 122,9% rispetto ai 6.424,3 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. I settori dell'energia presentano una crescita importante legata principalmente all'incremento del prezzo delle commodities energetiche, che ha raggiunto livelli molto elevati, soprattutto nel terzo trimestre. Inoltre, la società segnala la crescita dei servizi energia legati agli interventi orientati all'efficienza energetica nelle abitazioni (bonus facciate e superbonus 110%) e l'aumento delle attività per servizi a valore aggiunto per i clienti.

Il margine operativo lordo si attesta a 874,8 milioni di euro, in aumento del 2,4%. A fronte di un tax rate del 28,5%, in rialzo rispetto all'analogo periodo del 2021 (26,2%) principalmente per effetto della contabilizzazione del contributo straordinario contro il caro bollette (pari a 2,3 milioni), il risultato netto e l'utile netto si attestano a 248,4 milioni di euro. Il risultato netto è in leggero calo (-5,6%) rispetto ai 263 milioni al 30 settembre 2021.

"Nonostante la complessità dello scenario esterno, la relazione trimestrale al 30 settembre 2022 evidenzia un margine operativo lordo in crescita rispetto al 2021 - commenta la società - Il modello industriale multibusiness, bilanciato tra crescita interna e M&A, e la solidità patrimoniale e finanziaria del gruppo hanno consentito di cogliere le opportunità strategiche del mercato, pur mantenendo basso il profilo di rischio, e di confermare la generazione di valore per tutti gli stakeholder, con azioni di sostegno anche per i clienti in difficoltà".

Nei primi nove mesi del 2022, gli investimenti operativi (al lordo dei contributi in conto capitale) sono stati pari a 463,3 milioni di euro, in crescita del 22,8% rispetto ai 377,2 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, con un focus importante sui progetti orientati alla resilienza e alla circolarità in linea con quanto previsto nel piano industriale.

Una quota rilevante di risorse finanziarie (circa 820 milioni di euro, oltre 10 volte il valore del 2021) è stata investita nelle attività di stoccaggio del gas, in coerenza con lo sforzo richiesto dal Governo agli operatori del settore per contribuire alla sicurezza delle forniture nei mesi successivi.

L'indebitamento finanziario netto sale a 4.489,2 milioni di euro rispetto ai 3.261,3 milioni al 31 dicembre 2021. La crescita è riconducibile all'incremento del capitale circolante netto che è aumentato sia a seguito della significativa attività di stoccaggio gas portata a termine, sia per effetto dei maggiori prezzi delle commodities energetiche nel 2022 rispetto ai valori dello scorso anno.
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