(Teleborsa) - Come le auto anche le vendite di
veicoli commerciali hanno subito le
ripercussioni dell'epidemia di COVID-19, ma in questo caso il mercato era in contrazione già da 4 mesi.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'
UNRAE, associazione che rappresenta le case automobilistiche estere, si è registrato a marzo un
calo del 72% delle immatricolazioni di autocarri leggeri (fino a 3,5 tonnellate) a 4.905 unità. Il
primo trimestre 2020, dunque, archivia 32.792 immatricolazioni a fronte delle 46.083 dello stesso periodo dello scorso anno, in
calo del 29%.
"Era inevitabile", commenta
Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, anticipando che questo
calo "devastante" nella sua repentinità ed entità fa presagire risultati ancora peggiori nei mesi a venire, con una
stima di contrazione del mercato nel 2020 di oltre il 40%.
"Qualunque sia l’evoluzione di una crisi senza precedenti – prosegue il Presidente – è assolutamente necessario che la filiera della distribuzione e assistenza automotive, con le sue migliaia di aziende e i suoi 160.000 dipendenti, sia messa nelle condizioni di poter sopravvivere".
L'UNRAE auspica che le
risorse del Dl Liquidità "siano
prontamente erogate e non ritardate da lacci burocratici" e chiede
"misure di supporto della domanda", fra cui un alleggerimento fiscale sostanzioso sugli investimenti in beni strumentali, non sol a sostegno delle imprese, ma anche a vantaggio dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini.
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