(Teleborsa) - Il
caso Amazzonia in fiamme divedoponta un tema internazionale e si profilano sanzioni per il Brasile di Bolsonaro, mentre il
G7 si sta interrogando su possibili soluzioni all'emergenza di carattere ambientale scoppiata in America Latina. Secondo i dati dell’Istituto brasiliano per la ricerca spaziale (Inpe), il
numero degli incendi è salito dell’80% tra gennaio e luglio di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2018, con un aumento del 50% della deforestazione.
L’
Unione Europea sta valutando la
possibilità di sospendere, in tempi brevi, le
importazioni di carni bovine dal Brasile, per indurre le autorità brasiliane ad un’efficace azione di contrasto degli incendi in Amazzonia. Già discussa in via informale dai ministri degli esteri della UE, la questione del blocco sarà discussa in una riunione in programma il 13 settembre.
Nel 2018, le esportazioni di carni bovine brasiliane sul mercato UE sono ammontate a
120mila tonnellate. L’accordo politico UE-Mercosur prevede un nuovo contingente di importazioni UE pari a
99mila tonnellate nell’arco di cinque anni a partire dalla data di entrata in vigore dell’intesa. Si tratta di una concessione tale da poter indurre il
Brasile ad aumentare ulteriormente la produzione di carni bovine che, secondo i dati della Commissione europea, è attualmente di circa
11 milioni di tonnellate l’anno.
“L’Italia dovrebbe sostenere la sospensione delle importazioni che è allo studio", dichiara il
presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
"Per la difesa dell’ambiente a livello globale - sottolinea - il blocco sarebbe un
deterrente tempestivo ed efficace, nei confronti della mancata ratifica dell’accordo politico raggiunto a fine giugno tra UE e i paesi dell’area Mercosur, di cui il Brasile fa parte insieme a Argentina, Paraguay e Uruguay. Accordo che, nella migliore delle ipotesi, non potrà essere operativo prima di un anno".
(Foto: Richard Bartz - Munich Makro Freak, CC BY-SA 2.5)