(Teleborsa) - Gli
Stati Uniti concedono al colosso delle telecomunicazioni cinese
Huawei una
tregua di tre mesi. Il divieto di esportazione di tecnologia americana al colosso delle tlc cinese sarà rinviata fino a
metà agosto. Un documento del Dipartimento del Commercio spiega infatti che serve ulteriore tempo per consentire aggiornamenti di
software e altri obblighi contrattuali. Tuttavia, ciò non modifica il
divieto imposto dal presidente Donald Trump. Google si è già allineata: ai
nuovi telefonini costruiti dalla società cinese verrà interdetto l’accesso alle app collegate al sistema Android. Per i
vecchi utenti non cambierà nulla. Ma chi comprerà da oggi uno smartphone o un tablet Huawei potrà contare solo sulle funzioni base di Android, quelle libere,
in open source. Fa sapere un portavoce di Google: "Ci stiamo adeguando al
decreto del Presidente e stiamo valutando quali saranno le ripercussioni. Per gli utenti dei nostri servizi, Google Play e le protezioni di Google Play Protect continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti".
Una mossa, quella del Presidente americano, dietro alla quale secondo alcuni si intravede una
strategia: il blocco degli scambi tecnologici potrebbe finire con il ritardare l’avanzata a grandi passi dei cinesi nel 5G, la rete Internet super veloce su cui il Governo di Pechino - sostengono dal Pentagono - potrebbe far leva p
er perforare l’apparato di sicurezza americano. Huawei, ovviamente, non sta a guardare: "Continueremo a fornire aggiornamenti e servizi di post-vendita per gli attuali smartphone e tablet Huawei e Honor,
coprendo sia quelli già venduti che quelli in stock a livello globale", precisa in una nota ufficiale annunciando anche la contromossa:
"Lavoriamo a stretto contatto con le piattaforme open source per sviluppare un ecosistema di cui hanno beneficiato gli utenti e l’industria".(Foto: Adobe Stock (ex Fotolia.it))