(Teleborsa) -
Via libera di massima della Commissione europea alla Manovra varata dal Governo Meloni, ma
alcune misure "non sono in linea" con le raccomandazioni specifiche formulate per l'Italia, in particolar modo in tema di
lotta all'evasione fiscale.
Fra le misure rinviate al mittente c'è la norma che
innalza il tetto del contante a 5mila euro nel 2023 e quella che riguarda la
cancellazione delle cartelle al di sotto dei 1.000 euro per il periodo 2000-2015, che risulterebbe "equivalente a un condono". Bocciate anche la norma sull'innalzamento del
limite di obbligatorietà dei pagamenti POS a 60 euro ed il
rinnovo per il 2023 dei regimi di pensionamento anticipato con criteri di età più severi.
Il commissario europeo all'Economia
Paolo Gentiloni ha poi spigato che nella Manovra "ci possono essere alcune misure specifiche che possono riguardare o aver riguardato obiettivi del Pnrr e che bisogna evitare di contraddire e capovolgere" come ad esempio quelle sui pagamenti digitali.
"Per noi era prioritario in questo momento avere un atteggiamento di prudenza da parte delle autorità italiane nel bilancio, perché siamo in un contesto molto complicato", ha spiegato il Commissario, ricordando che la manovra "è stata fatta molto rapidamente e con diverse richieste alle quali far fronte".
Nel complesso, la
Commissione ritiene he il progetto di bilancio dell'Italia sia in linea con gli orientamenti contenuti nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022 e
giudica "plausibili" le ipotesi macroeconomiche alla base del progetto di bilancio per il 2022 ed il 2023.
Bruxelles
riconosce all'Italia di aver contenuto la spesa primaria e di aver concentrato gli investimenti nella transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica. Ma riguardo le
misure adottate in risposta al caro energia, la Commissione
raccomanda ancora che
vadano a beneficio delle famiglie più vulnerabili e delle imprese più esposte e che siano progressivamente ritirate man mano che diminuiscono le pressioni sui prezzi dell'energia.
La Commissione è inoltre del parere che
l'Italia non abbia ancora compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni del Consiglio del 12 luglio 2022, che richiedevano di adottare e attuare adeguatamente la
legge delega sulla riforma fiscale per promuovere una ridurre le imposte sul lavoro e aumentare l'efficienza del sistema fiscale ed invita quindi le autorità ad accelerare i progressi in tal senso.