(Teleborsa) - "Abbiamo le
competenze per gestire i treni e da qui dobbiamo partire.
Guardiamo al mondo del trasporto aereo con attenzione, in
ottica commerciale, come abbiamo fatto recentemente firmando un accordo anche con Aeroporti di Roma". Con queste parole
Luigi Ferraris, Amministratore delegato del
Gruppo FS Italiane ha commentato l'ipotesi di un intervento delle FS nella privatizzazione di ITA Airways.
L'accordo con AdR - ha ricordato l'Ad di FS - "prevederà una
piena integrazione del biglietto fra trasporto aereo e trasporto su rotaia. Stiamo portando avanti l'idea di avere un biglietto unico per un cliente che sale a Chicago e vuole andare a Napoli e potrà farlo direttamente, eseguendo tutte le pratiche di sbarco del bagaglio e di sdoganamento direttamente a Napoli".
"E' chiaro che ormai
tutti i mezzi di trasporto si devono parlare - ha proseguito Ferraris - però la gestione è diversa ed è evidente che le
competenze per gestire una compagnia aerea non ce le abbiamo, facciamo un altro mestiere, dopodiché ci possono essere degli sviluppi commerciali interessanti che stiamo portando avanti a 360 gradi".
"Crediamo nell'integrazione del trasporto per i passeggeri e per le merci, ormai i vari vettori devono convergere su un'offerta sempre più integrata", ha concluso il numero uno del0 Gruppo.
Ferraris ha fornito anche qualche
anticipazione sul bilancio 2022, confermando che è previsto un
fatturato in crescita del 14% perchè quello che sta per chiudersi è stato
"anno molto positivo", mentre dal punto di vista della
redditività, l'Ad ricorda che anche il Gruppo ha sentito gli effetti de caro energia, ma complici i maggiori volumi sarà in grado di
chiudere con un utile consolidato, seppur controbilanciato dai contributi Covid ricevuti nel 2021 nell'ordine dei 600-700 milioni.
Parlando infine delle
gare del PNRR, Ferraris ha parlato di una
rivisitazione del codice degli appalti e del processo di acquisizione, affermando che "questo è un tema sul quale si sta lavorando", ma "c'è anche un
tema legato inevitabilmente alla dinamica dei prezzi, che non è ancora risolta, perché il 2022 ha visto interventi importanti e si sta lavorando sul 2023 in modo da creare le condizioni per continuare ad aprire le gare".
"Abbiamo introdotto
clausole bidirezionali - ha sottolineato - nel senso che siamo attualmente in una
fase di bolla e penso che, fra qualche anno quando andremo a spendere, i prezzi saranno più bassi, quindi bisogna
creare delle condizioni perchè ci possano essere anche delle
rivisitazioni di prezzo al ribasso. Ci vuole più rapidità e flessibilità, ma mi sembra che da quesot punto di vista vedo molta spinta da parte del governo".