(Teleborsa) - In campagna il credit crunch segna un -35%. È quanto si evince da un'analisi trimestrale Ismea sul credito in agricoltura che, sulla base dei dati raccolti dalla controllata Sgfa, indica una riduzione del 14% delle erogazioni bancarie nel 2011. Un calo che, in valore assoluto, si traduce in mezzo miliardo di euro di finanziamenti sottratti al settore primario e che risulta decisamente più marcato rispetto alla flessione registrata nel pieno della crisi economico-finanziaria del 2009.
I dati trimestrali evidenziano una dinamica particolarmente restrittiva negli ultimi tre mesi del 2011, con una flessione che ha sfiorato il 40% su base tendenziale. Tale andamento ha trovato conferma nel primo trimestre del 2012 con un meno 35% delle erogazioni.
A livello territoriale, sono le aziende del Nord Italia ad attrarre la quota maggiore dei finanziamenti bancari, con una quota pari al 69%. Il restante 31% risulta equidistribuito tra le aziende del Centro e del Sud Italia. Tutte le macroripartizioni territoriali sono state comunque interessate nel 2011 da una contrazioni del credito in agricoltura.
Tra le finalità di finanziamento, la componente che ha accusato una riduzione maggiore è quella dei crediti concessi per ristrutturazioni ( -31% rispetto al 2010), a fronte di un meno 11% dei crediti per investimenti e di un meno 7% dei finanziamenti per esigenze gestionali.