(Teleborsa) - Il
fallimento lampo di Mercatone Uno resta in primo piano in attesa della
seconda riunione al MISE domani, giovedì 30 maggio 2019, dopo che il
Ministro Di Maio, al termine del primo tavolo, ha annunciato
l'attivazione immediata della Cigs per i lavoratori, avvertiti della repentina chiusura tramite i social.
Ma restano
in allerta terze parti, quali
fornitori e consumatori, danneggiati dalla chiusura senza preavviso di tutte le strutture presenti in Italia.
Il Ministro dello Sviluppo ha convocato per
domani un nuovo tavolo con creditori e fornitori. Si è fatta sentire infatti l'Associazione Fornitori Mercatone Uno A.S, non convocata al primo incontro, rappresentativa di circa
500 imprese fornitrici coinvolte che a loro volta presentano un
indotto di 10 mila persone, che rischiano il futuro proprio come i dipendenti del Gruppo Mercatone Uno.
Un appello arriva da
Federconsumatori, in rappresentanza delle
migliaia di cittadini danneggiati dal fallimento, avendo già pagato per delle
merci che non hanno mai ricevuto (salotti, cucine, camere da letto) costate migliaia di euro. "Non è tollerabile che a rimetterci sia la parte più debole, l’acquirente finale", afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori, che spera nella possibilità di una mediazione con i fornitori stessi.