(Teleborsa) - L'Eurozona è in recessione, ma il dato non sorprende, perché conferma un quadro ampiamente atteso. Il PIL di Eurolandia si è infatti contratto dello 0,2% su trimestre e dello 0,4% su anno, dopo la stagnazione registrata nei primi tre mesi dell'anno. Un dato ampiamente previsto ed in linea con le attese.
La crisi sta indubbiamente tenendo sulla graticola i Paesi che aderiscono alla moneta unica, per effetto dei riflessi della crisi debitoria e delle misure di austerity adottate da molti Governi per sanare i conti. Sempre più sentita l'esigenza di misure per la crescita, che i Govern9i stanno ancora mettendo a punto per l'autunno.
La Germania e la Francia hanno passato il test dei mercati, confermando le attese formulate dagli economisti. Berlino, anzi, è cresciuta più delle attese nel secondo trimestre dell'anno, confermandosi la locomotiva d'Europa, anche se il passo è stato più lento rispetto ai tre mesi precedenti. Parigi invece registra il secondo trimestre consecutivo di non crescita, confermando maggiori difficoltà.
Nel secondo trimestre dell'anno, la ricchezza prodotta dalla Germania risulta in aumento dello 0,3% rispetto allo 0,5% del trimestre precedente. Il dato preliminare, pubblicato dall'Ufficio statistico federale tedesco, è risultato sensibilmente superiore alle attese degli analisti, che indicavano un più modesto incremento dello 0,2%. Su base annua si evidenzia invece un aumento dello 0,5%.
Per la Francia non è andata altrettanto bene, perché la crescita è stata nulla per il secondo trimestre consecutivo, anzi, con la revisione al ribasso dei dati sul PIL del 4° trimestre 2011, la crescita resta piatta da tre trimestri. Il PIL non ha mostrato, dunque, alcuna variazione, ma il dato appare leggermente migliore delle attese degli analisti che indicavano una piccola contrazione dello 0,1%.