(Teleborsa) -
Il Brasile apre agli aiuti esteri per combattere gli incendi che stanno colpendo la foresta amazzonica. A dirlo è il portavoce del presidente
Jair Bolsonaro, Otavio Rego Barros, dopo il no agli aiuti offerti dal G7 a Biarritz, in Francia, e la polemica innestata con il presidente francese Emmanuel Macron.
"Il governo brasiliano tramite il presidente Bolsonaro è aperto a ricevere supporto finanziario da organizzazione e anche da nazioni", ha dichiarato Barros che ha chiarito come "i
l punto essenziale" sia che "
i soldi che entrano in Brasile siano sotto il controllo del popolo brasiliano".
Pur rimanendo aperta la polemica con Macron e con la richiesta di scuse personali che ancora pende tra i due leader, Brasilia ha dunque aperto agli aiuti dall'estero per spegnere le
fiamme che stanno divorando il Polmone verde del Pianeta in Amazzonia.
"Qualsiasi risorsa che venga dall'estero per aiutarci nella nostra attuale lotta contro gli incendi è benvenuta", ha aggiunto il portavoce di Bolsonaro.
Il riferimento è dunque ai
20 milioni di dollari stanziati al G7, ma anche ai
15 milioni di dollari più bombardieri d'acqua offerti dal Canada di Justin Trudeau, agli altrettanti
15 milioni della holding del lusso Lvmh e, tra gli altri, ai
5 milioni della Earth Alliance di Leonardo di Caprio.
Il disastro che sta colpendo l'Amazzonia, sia nella parte brasiliana che in quella boliviana, rischia di avere
conseguenze enormi per il clima di tutto il Pianeta: secondo i dati satellitari dell'Inpe, l'Isituto per le indagini ambientali brasiliano, da gennaio a oggi è andato
perso il 51% della foresta, con un
aumento degli incendi dell'80% rispetto all'anno passato.
Sotto accusa i presidenti dei due Paesi,
Bolsonaro ed Evo Morales, accusati di aver dato l'appoggio alla
politica di deforestazione portata avanti dai latifondisti e dalle multinazionali agricole in nome di un'
agricoltura intensiva selvaggia.