(Teleborsa) -
Johnson & Johnson ha alimentato la
crisi degli oppioidi in Oklahoma, negli Stati Uniti. Lo ha deciso il giudice Thad Balkman del tribunale distrettuale della contea di Cleveland a Norman, in Oklahoma, stabilendo che J&J con
"le sue pratiche di marketing" ha alimentato la crisi degli oppiacei che negli Usa ha raggiunto
livelli epidemici e condannato la multinazionale a pagare
572 milioni di dollari di danni allo Stato. La multinazionale statunitense ha già dichiarato che
presenterà ricorso contro la decisione del tribunale americano: i danni richiesti alla
J&J dal p
rocuratore generale dell'Oklahoma, Mike Hunter, erano di
17 miliardi e l'ammenda più lieve del previsto fa volare il
titolo in Borsa.
Le case farmaceutiche
Purdue Pharma e Teva avevano patteggiato ammende con lo
Stato dell'Oklahoma rispettivamente pari a 270 milioni di dollari, lo scorso marzo, e a
85 milioni di dollari lo scorso maggio
. Solo in
Oklahoma, secondo gli avvocati dello Stato, i morti per overdose
da calmanti e antidolorifici sono stati circa
6000.