(Teleborsa) - E' tutta una
questione di tempi per il ritiro delle
misure straordinarie messe a punto dalla UE per contrastare la pandemia di Covid-19 e per un
ritorno al rigore del
Patto di Stabilità, sospeso dalla "generale escape clause" a causa dell'emergenza sanitaria.
Lo ha detto il Commissario europeo
Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo a Berlino, affermando
"se calcoliamo male i tempi" della rimozione delle misure pandemiche
"rischiamo di danneggiare le economie europee". Nel quadro dell'attuale incertezza - ha spiegato- sarebbe
"rischioso" rimuovere il sostegno
"troppo presto", perché altrimenti si potrebbe bloccare la ripresa, ed anche farlo
"troppo tardi", in quanto occorre tenere d'occhio la "sostenibilità".
Quanto al
Patto di Stabilità, Gentiloni ha precisato che le regole stabiliscono che la clausola di sospensione si attivi in caso di grave peggioramento economico di tutta l'UE, quindi,
vi si tornerà quando questa "severa recessione" sarà finita nel complesso dell'UE, non in ogni singolo Paese dell'Area.
Oggi - ha assicurato -
"non abbiamo discusso le tempistiche", ma a fine anno si tornerà a parlare della revisione del Patto, nella direzione della semplificazione e della pro-ciclicità, per arrivare ad una conclusione l'anno prossimo.
Anche la numero uno della BCE
Christine Lagarde, in conferenza stampa, ha
sposato la tesi di una maggior cautela nel definire l'exit strategy, affermando che "non bisogna abbassare la guardia
".
La Presidente della BCE, ribadendo che la "politica monetaria accomodante ha bisogno delle politiche di Bilancio", ha appoggiato il discorso di Gentiloni sia riguardo al calcolo delle tempistiche che sul Patto di Stabilità. "Nelle nostre previsioni - ha ricordato -
non torneremo alle condizioni pre Covid prima del 2022".