(Teleborsa) - Inganno ai danni dei propri utenti per ottenere il consenso all'uso di
dati personali per veicolare
pubblicità mirate. È l'accusa lanciata dall'Autorità australiana a tutela della concorrenza e dei consumatori (Accc) a
Google con l'annuncio dell'apertura di un procedimento legale contro il gigante del web.
Secondo
l'Accc, la compagnia californiana ha ingannato i consumatori nel momento in cui, nel
2016, non li ha informati correttamente e non ha ottenuto il loro
consenso esplicito informato in merito alla decisione di iniziare a combinare i dati personali degli account Google degli utenti con le loro abitudini di navigazione su siti non di Google.
"L'uso di queste nuove informazioni combinate ha permesso a Google di aumentare significativamente il valore dei suoi prodotti pubblicitari, da cui ha generato profitti molto più elevati", ha dichiarato il presidente dell'Accc,
Rod Sims.
Un
portavoce di Google ha
difeso la posizione della società, evidenziando che il cambiamento è stato facoltativo e che è stato chiesto in modo chiaro il consenso degli utenti.
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