(Teleborsa) - I
l disagio sociale è letteralmente esploso ad aprile a causa del forte peggioramento del
mercato del lavoro e dell'aumento dei
prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto.
L'allarme è stato lanciato dal
Confcommercio che mensilmente calcola il
Misery Index (MIC). Ad aprile 2020, l'indicatore si è attestato su un
valore stimato di 41,9 in aumento di 22 punti rispetto a marzo, toccando un
livello mai raggiunto prima (l’indice è calcolato dal 2007) a seguito del peggioramento del mercato del lavoro.
Ad aprile il
tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 6,3%, al livello più basso da novembre 2007. Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, la situazione si conferma già meno favorevole. ma i
l tasso di disoccupazione esteso si è attestato al 32,7%, valore più che doppio rispetto al valore di marzo di quest’anno e di aprile 2019.
Come nel precedente numero anche questo mese sono state necessarie alcune imputazioni per limitare la sottostima della disoccupazione. In particolare, la decisa riduzione delle forze di lavoro -758mila unità, somma dei cali degli occupati (-274mila) e dei disoccupati (-484mila) - ed il contemporaneo aumento degli inattivi (+746mila) ampliano l’area degli scoraggiati. Allo stesso tempo ad aprile, considerato che la quasi totalità delle ore di CIG autorizzate era con causale Covid-19, si è scelto di utilizzare come tiraggio - la quota delle ore autorizzate effettivamente utilizzate - una percentuale del 95%.
Nello stesso mese i
prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,8% su base annua, in aumento rispetto allo 0,6% di marzo.