(Teleborsa) - Sulla scia del tema attualissimo della
difesa dell'ambiente, cresce l'elenco delle cosiddette
"tasse green" di cui si è fatto un gran parlare negli ultimi giorni: tramontata quella sulle
merendine, sembra aver preso il volo anche il balzello sugli
aerei, mentre resiste quella sulla plastica, o meglio la cosiddetta
"tassa sugli imballaggi".Come noto, la plastica è particolarmente dura a morire con relativo
impatto sull'ambiente: al vaglio dei tecnici del Ministero dell’Economia e dell’amministrazione finanziaria, l'ipotesi di un prelievo di 0,2 euro per chilogrammo. Una sorta di imposta di consumo, simile a un’accisa, sulla
produzione o sull’importazione che si applicherebbe, per fare alcuni esempi, agli
imballaggi di plastica, alle bottiglie, ai contenitori e alle confezioni per prodotti alimentari.L'obiettivo dichiarato è
ridurre la produzione di plastica, scoraggiando produttori e utenti finali a
non utilizzarla.