(Teleborsa) - Il presidente degli Stati Uniti,
Joe Biden, ha accusato
Vladimir Putin di cercare "di cancellare l'idea di essere ucraino" e ha accusato la Russia di commettere un genocidio in Ucraina. Già a metà marzo Biden aveva definito il presidente russo come "criminale di guerra". "Lasceremo agli avvocati decidere come qualificarlo a livello internazionale, ma di sicuro è quello che sembra a me", ha aggiunto il presidente Usa parlando con la stampa. "Parole vere da un vero leader". Così ha commentato il presidente ucraino
Volodymyr Zelensky lodando Biden per aver parlato, per la prima volta di volta, di "
genocidio" in Ucraina.
Gli Stati Uniti si apprestano nel frattempo ad annunciare altri centinaia di milioni di dollari in
assistenza militare all'Ucraina. La cifra girerebbe intorno ai
700 milioni di dollari con la quale salirebbero a 3 miliardi i fondi stanziati per il paese da Washington.
Lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine sulla sua pagina Facebook nel rapporto della mattina, ripreso dall'Agenzia Unian, ha fatto sapere che continuano i
bombardamenti russi con artiglieria su
Kharkiv e aerei su
Mariupol dove sono state colpite infrastrutture civili: presa di mira anche la regione di Zaporizhia. Nelle direzioni
Donetsk e
Tavriya, l'esercito russo sta lanciando attacchi aerei e sta avanzando nell'area del complesso metallurgico Azovstal e del porto.
Putin continua a chiudere la porta ad una possibile
soluzione diplomatica del conflitto. I
negoziati, ha affermato il leader russo, sono "in un vicolo cieco" per colpa degli ucraini e la Russia continuerà quindi la guerra per raggiungere quello che era il suo obiettivo fin dal principio: la conquista dell'intero Donbass per proteggere la popolazione locale di etnia russa. Il giorno dopo la missione a Mosca del cancelliere austriaco
Karl Nehammer, Putin ha così spento le speranze di una soluzione diplomatica. "Non avevamo altra scelta" che attaccare l'Ucraina, afferma. E anche sulla questione dei crimini di guerra, che il suo interlocutore aveva sollevato nel difficile colloquio, ha respinto tutte le accuse, liquidando come "un fake" il massacro di
Bucha. La strage è "una falsa notizia", ha affermato il capo del Cremlino, aggiungendo che nella presunta inchiesta russa per arrivare alla verità ha avuto anche la collaborazione del presidente bielorusso
Aleksandr Lukashenko.