(Teleborsa) - "La
sicurezza viene sempre prima di tutto, magari avessimo avuto
questi disagi nei mesi precedenti al
crollo del Morandi". Lo ha detto il Procuratore capo di Genova,
Francesco Cozzi, nei giorni del secondo anniversario della tragedia del
Polcevera, commentando in un'intervista rilasciata a
la Repubblica i
tre filoni di indagine che gli inquirenti stanno approfondendo sullo stato di conservazione e sui controlli dei viadotti, delle gallerie e delle barriere anti-rumore, sottolineando anche che
"è innegabile che con il nuovo assetto di
Autostrade siano stati fatti
interventi più radicali, e che al contempo il
Ministero delle Infrastrutture stia facendo il proprio
dovere di controllore con
rigore". "Da quando è
crollato il ponte Morandi - aveva detto già in precedenza il Procuratore nel corso di una intervista all'emittente televisiva genovese Primo Canale, rilevando il
cambio di passo - purtroppo sono continuati
atteggiamenti di
sciatteria fino a quando non c'è stata la
nuova gestione di
Autostrade per l'Italia che ha capito che non si poteva
più fare finta di niente". Il riferimento è all'estromissione della società Spea dalle attività di sorveglianza della rete autostradale, deliberato dal CdA di Aspi a fine 2019, per affidare i controlli a un
pool di società indipendenti di ingegneria di livello internazionale, capitanate dalla multinazionale francese
Bureau Veritas. Nel frattempo, nell'ottica di ammodernamento della
rete autostradale entro i prossimi
3 anni, ASPI ha annunciato un
piano straordinario di manutenzione e investimenti da
7,5 miliardi di euro.