(Teleborsa) -
Dimezzata la raccolta di miele in Italia nel 2019 per effetto dell’andamento climatico anomalo che non ha risparmiato gli alveari e fatto soffrire
le api, un indicatore sensibile dello stato di salute dell’ambiente. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti in occasione dell’arrivo di una nuova
ondata di maltempo in un anno segnato fino ad ora da 1126 eventi meteo estremi lungo la Penisola fra grandinate, trombe d’aria, tempeste di acqua e vento e ondate di calore, con un
incremento del 56,4% rispetto all’anno precedente, secondo la banca dati ESWD.
L’annata 2019 sta prospettandosi per l’intera apicoltura nazionale come la più critica e problematica di sempre a causa dell’andamento climatico anomalo.
Al caldo e siccità nei primi mesi primaverili sono seguite
copiose precipitazioni, unite ad un significativo calo termico per buona parte del mese di maggio che hanno compromesso le
fioriture mentre nell’estate bollente si sono verificate violente
ondate di maltempo.
Le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il
nettare e il poco miele che sono riuscite a
produrre lo hanno mangiato per sopravvivere con il risultato che quest’anno
la produzione nazionale risulterà ben al di sotto delle oltre 23,3 milioni di chili del 2018 mentre le
importazioni sono risultate pari a 9,7 milioni di chili nei primi cinque mesi del
2019 secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat dalle quali si evidenzia che circa la
metà arriva dall’Ungheria e quasi il 10% dalla Cina.
DOLCI SAPORI ITALIANI -
Nelle campagne italiane sono
1,4 milioni gli alveari curati da
51.500 apicoltori di cui 33.800 circa produce per autoconsumo (65%) e il resto con
partita iva che producono per il
mercato (35%).