(Teleborsa) - C'è grande attesa sui mercati dei titoli di Stato per la
nuova pronuncia della Corte costituzionale tedesca. Dopo il rinvio della prevista seduta del 24 marzo
i giudici di Karlsruhe si pronunceranno sulla legittimità degli acquisti di titoli di Bce nell'ambito del Quantitative Easing per quanto riguarda, in particolare, la
partecipazione al programma di acquisti della Bundesbank.Un nuovo passaggio che,
in caso di parere negativo, rischia di creare un freno al nuovo programma di acquisti anti pandemia appena creato dall'istituzione, il Pepp (Pandemic emergency purchase programme). È, tuttavia, proprio sulla base di quest'ultima considerazione che
gli investitori si aspettano un via libera alla prosecuzione del Qe. Il Pepp è stato, infatti, approvato dalla Bce con il voto favorevole del Governatore della Bundesbank. Se una bocciatura netta getterebbe in un quadro di allarme rosso tutti i mercati, quello che
alcuni analisti temono è che a finire nel mirino sia la flessibiltà con cui la Bce sta procedendo a queste operazioni di shopping, puntando ad alleviare le tensioni su alcuni segmenti o Paesi, come l'Italia.
Proprio oggi
la Bce ha riferito che proseguono energicamente gli acquisti di titoli in base al Pepp. Nel
mese di aprile in questo ambito sono stati
acquistati titoli pubblici e privati per 103,3 miliardi di euro, secondo i dati forniti dall'istituzione di Francoforte. Con i 15,4 miliardi di bond rilevati a marzo, nei primi giorni dal lancio del Pepp,
il totale di titoli acquistati con questo nuovo programma sale a 118,8 miliardi di euro. Il
Pepp è previsto accumulare 750 miliardi di euro di titoli entro la fin dell'anno, posto che la Bce potrebbe prolungarne la durata e aumentarne la mole. Questi acquisti si aggiungono a quelli già in essere con il già esistente
Asset Purchase Programm (App) che intanto
prosegue al ritmo di 20 miliardi di euro al mese. Le operazioni vengono effettuate dalle varie Banche centrali nazionali, sui titoli italiani quindi dalla Banca d'Italia.
Sempre sul fronte Ue
si attendono per mercoledì 6 maggio, con un anticipo di un giorno, le Previsioni economiche di primavera in cui
la Commissione europea presenterà le sue stime della caduta del PIL nell'Unione e nell'Eurozona a causa della crisi del Covid-19. Dati che saranno, dunque, sul tavolo della
riunione virtuale dell'Eurogruppo che si terrà venerdì 8 maggio.Fonti comunitarie oggi a Bruxelles hanno anche confermato che, contrariamente alle attese della settimana scorsa, il 6 maggio la Commissione non presenterà né la
proposta formale per il nuovo Fondo europeo per la ripresa ("Recovery Fund"), né tantomeno la
nuova versione della proposta di quadro finanziario per il bilancio comunitario pluriennale (Qfp) 2021-2027, a cui si appoggerà il Fondo.
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