(Teleborsa) - Altro nuovo problema per il Boeing 737 MAX.
Il costruttore americano di Seattle ha rilevato un altro problema al software dell'aereo, anche se la nuova criticità, almeno a quanto "si dice", non dovrebbe compromettere la prospettiva di riportare il bireattore in volo per la metà del 2020. L'ultima "scoperta" riguarderebbe un'anomalia alle spie luminose del sistema di stabilizzazione dell'assetto che entrerebbero improvvisamente in funzione anche senza che ce ne sia necessità.
Un altro imprevisto "bug" informatico su cui i tecnici Boeing sarebbero già al lavoro. L'inconveniente, comunque, è stato tempestivamente comunicato alla FAA (Federal Aviation Administration) degli Stati Uniti.
Un primo test in volo del MAX dovrebbe in ogni caso essere in programma per le prossime settimane, almeno secondo quanto ha riferito appunto un esponente della FAA americana. Nonostante ciò, la ripresa delle attività del Boeing 737 MAX potrebbe essere ancora lontana. I due incidenti in Indonesia ed Etiopia che hanno provocato nel giro di pochi mesi 346 vittime hanno generato fortissime perplessità in tutte le numerose compagnie aeree che hanno scelto l'ultima versione del 737 in quanto attratte dalle prestazioni del nuovo velivolo soprattutto in termini di economicità di gestione ed esigono perciò la più assoluta certezza che tutto funzioni per il meglio.
E' di lunedì 28 ottobre 2018 il primo incidente, quando il Boeing 737 MAX 8, registrato come PK-LQP della compagnia aerea indonesiana Lion Air, operativo dall'agosto dello stesso anno, e quindi utilizzato soltanto per un paio di mesi, è precipitato nel mare di Java poco dopo il decollo dall'Aeroporto di Giacarta.
Il disastro ha provocato la morte di tutte le 189 persone che si trovavano a bordo. Domenica 10 marzo 2019 la seconda tragedia, quando un altro 737 MAX 8 "marche" ET-AVJ di Ethiopian Airlines e in servizio dal novembre precedente, dopo il decollo da Addis Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya,
è caduto in picchiata a 6 minuti dalla partenza. Morti i 157 a bordo dell'aereo. Con estrema tempestività, tra l'11 e il 14 marzo, tutti i Paesi del mondo hanno deciso di "mettere a terra" i Boeing 737 MAX già in linea.
Dalla scoperta che i due drammatici incidenti sono stati
causati dall'anomalo funzionamento dell'avanzato software di bordo e che per i piloti non è stato possibile porre rimedio, è oramai trascorso molto tempo. E oltre che alla "messa a terra" degli oltre 200 esemplari già in servizio a fronte dei
ben 5005 velivoli ordinati, il colosso aeronautico americano è stato costretto a sospendere
la produzione dei MAX in attesa di risolvere tutti i problemi.
Un enorme danno economico, e d'immagine, per la Boeing, costato finora al costruttore bel 19 miliardi di dollari. Con una domanda che affligge ciascun vettore: come reagiranno i passeggeri al momento di salire a bordo di un MAX?