(Teleborsa) -
Babbo Natale decisamente generoso con il fisco che a
dicembre riceverà dai contribuenti, secondo i dati della Cgia di Mestre,
quasi 43 miliardi di euro, per la precisione 42,9. Nell'ultimo mese dell'anno, tradizionalmente dedicato alle feste, a fare la festa agli italiani - impegnati nella corsa all'ultimo regalo cercando di far quadrare i conti - ci penserà il lungo
elenco di scadenze fiscali da onorare. Dal saldo d
ell’Imu-Tasi entro oggi, lunedi 16 dicembre, il fisco otterrà 9,6 miliardi - dal prossimo anno, i contribuenti dovranno fare i conti con le ulteriori novità inserite in Legge di Bilancio 2020, con la quale le due tasse sulla casa dovrebbero essere unificate nella cosiddetta
Nuova IMU - ; dal pagamento delle ritenute
Irpef dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori altri
13,6 miliardi e dal versamento
dell'IVA ben 19,7 miliardi.Il dato complessivo, sottolinea l'ufficio studi della Cgia, è comunque sottostimato, in quanto non tiene conto dell'eventuale pagamento dell'ultima rata della Tari che, in molti comuni, avviene a dicembre. Queste tasse
avranno anche quest'anno degli effetti negativi sui consumi di Natale.IMPATTO NEGATIVO SUI CONSUMI - "Se la spesa natalizia registrata l'anno scors
o ha sfiorato i 10 miliardi di euro - dichiara il coordinatore dell'ufficio studi della Cgia, Paolo
Zabeo - va ricordato che negli ultimi
10 anni è crollata del 30%. Questa contrazione ha penalizzato
soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e la grande distribuzione sono riusciti, almeno in parte, ad ammortizzare il colpo inferto dall'e-commerce che, negli ultimi 4-5 anni, ha assunto dimensioni sempre più importanti.
Con meno tasse e con una tredicesima più pesante, daremmo sicuramente più slancio alla domanda interna che, in Italia, rimane ancora troppo debole, anche nei restanti 11 mesi dell'anno".
Ma non finisce qui. Tornando ai dati dell’analisi, a questo gettito di quasi
43 miliardi vanno aggiunti altri 11 miliardi di euro “prelevati” dalle tredicesime che sono state o stanno per essere liquidate in queste settimane. Versamento che, comunque, sarà effettuato dal s
ostituto di imposta ( il datore di lavoro) per conto dei lavoratori dipendenti e dall’Inps per i pensionati. In entrambi i casi la scadenza del versamento Irpef
è il 16 gennaio 2020. “Negli ultimi anni, un carico tributario eccessivo e una platea di servizi erogati dall’Amministrazione pubblica in flessione sia in termini di qualità che di quantità, hanno contribuito sensibilmente alla
contrazione della domanda interna e degli investimenti. Alle piccole e piccolissime imprese, l’effetto combinato delle troppe tasse, del calo dei consumi delle famiglie e della
contrazione dei prestiti bancari ha procurato squilibri finanziari tali da costringere
tantissimi artigiani e piccoli commercianti a chiudere definitivamente l’attività”, sottolinea il segretario della CGIA,
Renato Mason.