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Lavoro fra le priorità del governo Meloni: ecco cosa va cambiato

Economia, Welfare
Lavoro fra le priorità del governo Meloni: ecco cosa va cambiato
(Teleborsa) - Il nuovo governo Meloni non è ancora incaricato e già si riflette sulle misure urgenti che dovrà varare in materia di lavoro, dal momento che la crisi si fa sentire ed il momento è meno propizio rispetto ad un anno fa, quando era stato sostenuto dalla ripresa post-Covid.

Fra le prime misure cui potrebbe metter mano il nuovo esecutivo c'è il contestatissimo Reddito di cittadinanza , misura bandiera del Movimento 5 Stelle, ma non si attende che venga abolito, piuttosto sarà oggetto di riforma, perché così com'è non soddisfa le esigenze di accompagnamento al lavoro. E' attesa dunque una normativa più stringente per chi è "occupabile", cioè in grado di svolgere un lavoro, per stimolarne la ricerca attiva di un nuovo impiego, in modo da tagliare anche la spesa che si aggira attorno ai 30 miliardi da qui al 2029.

Fra le priorità c'è anche il taglio al cuneo fiscale contributivo, in particolare la proroga dello sgravio contributivo del 2% per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro in scadenza a fine anno (la copertura dell’intero 2023 dovrebbe assorbire 3,5 miliardi di euro).

Il centro-destra ha già dichiarato di voler cambiare anche il decreto Trasparenza, entrato in vigore dal 13 agosto, che pone a carico dei datori di lavoro una serie di adempimenti informativi che si rivelano pesanti, dal punto di vista del tempo e della complessità, rispetto al beneficio che ne deriva ai lavoratori.

Stesso discorso anche per il decreto Dignità, che prevede troppa rigidità sulla stipula di contratti a termine ed in somministrazione ed appare incompatibile con la maggiore flessibilità richiesta dalle imprese, in questa fare difficile, sia con quella imposta dai cantieri del PNRR che generalmente durano 36 mesi.

Fra le riforme più attese anche quella su istruzione e formazione. Innanzitutto si prevede il completamento della riforma degli istituti professionali (Its), in grado di superare il mismach che oggi riguarda 1 assunzione su 2, poi occorrerà avviare la riforma dell'orientamento scolastico, per aiutare i ragazzi a scegliere il corso di studio più adatto ed evitare gli abbandoni scolastici, che sono sempre numerosissimi.
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