(Teleborsa) -
Il Copasir vuole "approfondire" la questione dell'App Immuni, scelta dal governo per la
tracciabilità dell'epidemia di Covid-19 e strumento ritenuto essenziale per l'avvio della Fase 2.
La rivendicazione della titolarità del comitato di vigilanza sui servizi segreti - su richiesta dei deputati Antonio Zennaro (M5S) ed Enrico Borghi (Pd) - deriva dalla considerazione che la
materia attenga ad aspetti che riguardano la
"sicurezza nazionale". I parlamentari, inoltre, sottolineano che trattandosi "della
prima iniziativa adottata in Italia di un sistema di
tracciamento dei contatti individuali", la questione "deve essere
attentamente approfondita anche sotto il profilo del suo
impatto sul sistema complessivo delle
libertà, delle
garanzie e della certezza che
non vi possano essere soggetti ostili all'interesse nazionale" nello sviluppo della applicazione stessa.
Si vogliono approfondire - fa sapere il Presidente del Copasir Raffaele Volpi - sia gli aspetti dell'
architettura societaria dello sviluppatore Bending Spoons sia le
modalità seguite dal Commissario straordinario
Domenico Arcuri per l'
affidamento e per la conseguente
gestione dell'applicazione. A questo proposito
non è esclusa l'audizione dello stesso Arcuri davanti al Comitato per la sicurezza.
Frattanto, Arcuri ha già anticipato che
l'App sarà "volontaria" e "garantirà completamente l'anonimato", in quanto non vi sarà alcun "obbligo" di installazione, anche se si conta di coprire almeno il 70% della popolazione. L'applicazione garantirà anche la
tutela della privacy, in quanto userà la tecnologia Bluetooth e non la geolocalizzazione.
(Foto: © Apple)