(Teleborsa) -
Per contrastare il caro energia "serve un’azione congiunta UE-Stati membri" evitando "iniziative isolate" dei singoli Stati. E' quanto afferma il presidente del CNEL,
Tiziano Treu, nel commentare il parere approvato all’unanimità dall’Assemblea durante l’ultima riunione.
"Le risorse stanziate dal decreto Aiuti-ter non appaiono congrue alle reali necessità del Paese", sottolinea Treu, esprimendo "preoccupazione sulla questione energetica".
Il CNEL individua indica
due priorità: che le r
isorse siano erogate con celerità e senza complicazioni burocratiche e che siano indirizzate innanzitutto alle
fasce sociali più deboli, sulle quali maggiormente impatta l’impennata dei prezzi dei beni di prima necessità. Accanto alle
misure straordinarie da varare nelle prossime settimane per affrontare l’emergenza, è necessario identificare le
azioni strutturali da introdurre oggi per dispiegare effetti nel medio e lungo termine. Nello specifico, come richiesto dalla Commissione Europea, il Governo deve dotarsi di un
piano di azione nazionale preventivo basato su una adeguata valutazione dei
rischi secondo la scala di tre livelli (preallarme, allarme, emergenza).
"
Serve un piano emergenziale come il Next Generation EU varato durante la Pandemia. La crisi in atto dimostra la necessità e l’urgenza di proseguire il percorso avviato di sviluppo delle fonti di energia rinnovabili per realizzare una nostra autonomia energetica componente essenziale della più ampia autonomia energetica europea", sottolinea
Gian Paolo Gualaccini, consigliere CNEL e Coordinatore del Comitato del CNEL per l’esame degli Atti Ue, ribadendo che "
bisogna fissare un tetto al prezzo del gas, come sostenuto dai 15 Paesi membri dell’UE, disaccoppiando il prezzo da quello dell’elettricità, sui mercati all'ingrosso e al dettaglio, e
introdurre una Borsa europea del gas per sganciarlo dalle tendenze speculative di Amsterdam".