(Teleborsa) - Il vice premier e ministro degli Esteri,
Antonio Tajani, ha dichiarato che l'Italia sul dossier
migranti ha chiesto "una riunione congiunta dei ministri degli Esteri e dell'Interno europei". L'Italia "ha posto il problema della
migrazione, è un problema europeo, non di Italia e Francia. Ho ribadito che per noi il problema va affrontato a
livello comunitario". La riunione del
Consiglio Affari Esteri si è svolta in maniera "tranquilla" ha sottolineato il ministro, "I toni oggi non erano di frattura. Mi sembra ci fosse la volontà di tutti di cercare e trovare una soluzione europea".
"Non siamo entrati nel dettaglio, è stato un dibattito politico sul ruolo che l'Europa deve avere sull'immigrazione. Il tema è stato posto da noi con grande serietà, fermezza e determinazione, ma per risolvere il problema, mai contro qualcuno", ha aggiunto il ministro. "Settemila chilometri di coste italiane sono una
frontiera europea, questo tema deve essere compreso da tutti. Mi sembra che nessuno volesse esacerbare i toni. C'è chi vuole accelerare e chi no, ma la volontà di risolvere è comune", ha affermato Tajani. Per quel che riguarda le
Ong, Tajani ha invitato a valutare caso per caso: che "non è che c'è una regola, le Ong devono rispettare determinate regole, bisogna vedere caso per caso, ogni fatto è diverso dall'altro. Bisogna raccogliere le informazioni e vedere nei dettagli". "Per quel che riguarda gli accordi sui
ricollocamenti iniziamo a mantenere le regole che ci sono in attesa di regole migliori", ha aggiunto.
Tajani ha spiegato che ha avuto "un lungo colloquio" con la ministra degli Affari europei francese
Laurence Boone – "dopo il colloquio Mattarella-Macron, i toni sono stati evidentemente molto sereni rispetto ai giorni passati" – definito dal ministro "un confronto molto positivo". Il ministro degli esteri a Bruxelles ha incontrato anche la presidente del Parlamento Ue,
Roberta Metsola, il ministro degli Esteri estone,
Urmas Reinsalu, e la leader dell'opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya.
"Non stiamo facendo alcuna distinzione tra una nave delle Ong e qualsiasi altro tipo di nave. Esiste un chiaro obbligo legale e un obbligo inequivocabile di salvare vite umane in mare. Dovrebbe essere così indipendentemente dalle circostanze che portano queste persone in primo luogo a trovarsi in mare", ha dichiarato la portavoce della Commissione europea,
Anitta Hipper, rispondendo a una domanda sull'intenzione del governo italiano di emanare normative contro le navi ong, nel briefing quotidiano con la stampa.
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