(Teleborsa) - Raddoppiano nel 2018 le sofferenze "smaltite" dalle banche italiane, una dinamica
legata alle cessioni sul mercato. A dirlo è
Banca d'Italia nelle "Note di stabilità finanziaria e vigilanza" in cui si sottolinea come
l'ammontare lordo delle sofferenze eliminate dai bilanci bancari "è ulteriormente aumentato raggiungendo i 78 miliardi", quasi il
doppio rispetto ai 43 miliardi del 2017 (solo 17 miliardi nel 2016).
La crescita delle sofferenze eliminate, spiega Bankitalia, "
è interamente riconducibile alle cessioni sul mercato, aumentate da 33 a 67 miliardi; le
sofferenze chiuse per via ordinaria sono rimaste sostanzialmente costanti intorno a 11 miliardi".
Il controvalore delle posizioni chiuse, spiega Via Nazionale, "
si è confermato superiore a quello dei nuovi ingressi in sofferenza (19 miliardi), anche per effetto della riduzione di questi ultimi".
Sono
cresciuti "sia i tassi di recupero delle posizioni in sofferenza cedute (dal 26% al 30%) sia quelli delle
sofferenze chiuse mediante procedure ordinarie (dal 44% al 46%); il differenziale nei recuperi tra cessioni e procedure ordinarie si mantiene elevato. Nonostante la quota delle cessioni sul mercato sia aumentata (86% del totale, contro 76% nel 2017), il tasso di recupero totale è cresciuto al 33% (30% nel 2017)".
"È significativamente
cresciuta - aggiunge Palazzo Koch - la velocità di smaltimento delle sofferenze. Il rapporto tra l'ammontare delle posizioni chiuse nell'anno e lo stock esistente all'inizio del periodo, che aveva toccato il minimo nel 2013 (6%), ha raggiunto il 50% nel 2018 (23% nel 2017)".
"Il
tasso medio di recupero sulle sofferenze assistite da garanzie reali è stato pari al 38%, risultando in aumento sulle posizioni oggetto di cessione (dal 33% al 35%) e in diminuzione su quelle chiuse mediante procedure ordinarie (dal 55% al 52%)", ha aggiunto Bankitalia.
Per le posizioni non assistite da garanzie reali "il tasso medio di recupero è stato pari al 22%: è aumentato sia sulle sofferenze cedute (dal 18% al 19%) sia su quelle oggetto di procedure di recupero ordinarie (dal 31% al 36%)".
Il
prezzo delle sofferenze cedute nel 2018, sottolinea Via Nazionale, "è aumentato al 23% dell'esposizione lorda di bilancio al momento della cessione (17% nel 2017) ed è stato mediamente pari al 34% per le sofferenze assistite da garanzie reali e al 10% per le altre".
"Parte della differenza - conclude Bankitalia - tra tassi di recupero sulle sofferenze cedute e prezzi di cessione deriva dal fatto che i primi (più elevati) tengono anche conto dei flussi (recuperi 'parziali') incassati dalle banche nel periodo precedente la chiusura della posizione". Nel complesso, i dati dell'indagine
"si confermano in linea con i risultati ricavati dalla Centrale dei rischi".