(Teleborsa) - Prosegue da parte del
Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l'esame della
sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea nella causa promossa da
Vivendi. Al termine della riunione odierna il Consiglio dell'Autorità – fa sapere l'Agcom in una nota – "alla luce degli approfondimenti giuridici svolti, ha espresso l'avviso che, allo stato, non vi siano le condizioni per adottare decisioni di qualsivoglia natura in ordine alla
delibera 178/17/Cons prima che sia intervenuta la pronuncia del
Tar del Lazio".
La
sentenza della Corte Ue ha di fatto bocciato la normativa italiana che impediva l'incrocio tra
Mediaset e
Tim, facendo rientrare Vivendi in possesso dell'intero suo 29,9%, dopo che una quota del 19,9% era stata congelata in un trust senza diritti di voto, essendo in possesso della società francese già il 23,4% di Telecom e quindi contravvenendo, secondo l'Agcom, alle previsioni del Tusmar.
"La sentenza pregiudiziale pronunciata dalla Corte di Giustizia – rileva il Consiglio dell'Agcom – definisce una fase incidentale del processo pendente dinanzi al Tar del Lazio e si rivolge al giudice nazionale e non direttamente alle parti, per cui essa non pone un
problema di esecuzione in senso tecnico. Ciò che andrà eseguito è invece la sentenza del Tar del Lazio, cui spetta dare attuazione alla pronuncia della Corte di Giustizia. Peraltro, rimane incerto quale potrà essere l'effetto conformativo della sentenza del giudice amministrativo".