(Teleborsa) -
ENI esprime "la
propria soddisfazione per la sentenza di assoluzione con formula piena, perchè il
fatto non sussiste, pronunciata oggi dal Tribunale di Milano in merito al processo
Nigeria-Opl245"."La decisione del Tribunale - sottolinea il Gruppo in una nota - ha
finalmente stabilito, dopo quasi tre anni di dibattimento, che
la società, l'amministratore delegato, Claudio Descalzi e il management coinvolto nel procedimento hanno mantenuto una
condotta assolutamente lecita e corretta".Eni ha sempre "
mantenuto piena fiducia nell'equilibrato svolgimento dell'istruttoria assicurato dal Tribunale, e desidera oggi esprimere il proprio ringraziamento a tutti gli stakeholder che hanno creduto nella correttezza dell'operato della società e del suo management, non facendo mai mancare la propria fiducia, rispettandone le
attività e la reputazione".
"Finalmente a Claudio Descalzi è stata restituita la sua reputazione professionale e a Eni il suo ruolo di grande azienda", il
commento dell'avvocato Paola Severino, difensore dell'ad della compagnia petrolifera.
La sentenza è stata pronunciata dalla settima sezione penale nel processo, iniziato tre anni fa, nel marzo 2018, con al centro, questa l'ipotesi, una
presunta maxi tangente da oltre 1 miliardo e 92 milioni di dollari che sarebbe stata versata, secondo l'accusa, da Eni e Shell per ottenere nel 2011 la licenza sui
diritti di esplorazione del giacimento nigeriano.
Tesi, quella della Procura, di fatto,
"cancellata" oggi dai giudici che
hanno assolto tutti gli imputati con formula piena "perché
il fatto non sussiste".