(Teleborsa) -
"L'Italia continua ad avere un
problema di debito troppo elevato e quello che serve è un piano credibile nel medio termine". Lo ha detto
Pol Thomsen, responsabile del Dipartimento europeo del
Fondo Monetario Internazionale (FMI), sottolineando anche come il nostro Paese soffra di una
"crescita molto bassa da decenni e continui a mostrare problemi fondamentali di bassa produttività". Necessarie, tra le misure da portare a termine,
la riforma del mercato del lavoro e l'ammodernamento della Pubblica amministrazione, uno dei tallone d'Achille del nostro Paese.
ALLARME DAZI - Spostando
l'attenzione a livello globale, l'escalation delle
tensioni commerciali insieme alla Brexit mettono a rischio la ripresa europea, prosegue Thomsen:"Siamo preoccupati dai recenti sviluppi,
la spirale dei dazi può compromettere gli sforzi per contrastare il rallentamento dell'economia in Europa".
Sulla stessa linea anche
Mario Draghi, all'ultima assemblea del Fondo da Presidente della BCE.
"L'economia dell'area euro è cresciuta a una
velocità più lenta dall'inizio dell'anno per la
debolezze negli scambi commerciali internazionali". I rischi al ribasso delle prospettive di crescita sono legati in particolare alla
"minaccia crescente del protezionismo". Poi un'esortazione:
"i governi con spazio di bilancio che si trovano ad affrontare un rallentamento devono agire in modo efficace e tempestivo". Di fatto
"l'attuazione delle riforme strutturali nei paesi dell'area euro deve essere sostanzialmente accelerata".
Draghi ha dunque voluto sottolineare che tutte le
misure varate dalla Bce sono state decise per
sostenere la crescita. Scelte di politica monetaria adottate dalla Bce che hanno incassato il placet del
Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che ha però
frenato sulla possibilità di
tagliare i tassi sotto lo zero, invitando a considerare
"i possibili effetti negativi".(Foto: © Andrej Kaprinay, Ing./123RF)