(Teleborsa) -
Cineworld, il secondo operatore di cinema più grande del mondo, ha
confermato di stare pensando a dichiarare bancarotta, rispondendo alle indiscrezioni
lanciate venerdì dal Wall Street Journal. Mercoledì scorso la società
aveva comunicato che i livelli di ammissione recenti erano stati inferiori alle aspettative a causa di una lista di film limitata, e che stava valutando diverse opzioni strategiche per ottenere liquidità aggiuntiva e per ristrutturare il proprio bilancio attraverso un'operazione di deleveraging.
"Le opzioni strategiche attraverso le quali Cineworld può raggiungere i suoi obiettivi di ristrutturazione includono un eventuale istanza di bancarotta
"Chapter 11" negli Stati Uniti e
procedure accessorie associate in altre giurisdizioni come parte di un processo di attuazione ordinato - si legge in una nota - Cineworld è in discussione con i suoi principali stakeholders, inclusi i suoi creditori e i loro consulenti legali e finanziari".
Una potenziale bancarotta controllata negli USA, come previsto dal Chapter 11, dovrebbe consentire al gruppo "di accedere alla liquidità a breve termine e supportare l'ordinata attuazione di un'operazione di deleveraging interamente finanziata". Cineworld si aspetta di
mantenere le sue operazioni "fino e dopo qualsiasi deposito e, infine, di continuare la sua attività a lungo termine senza alcun impatto significativo sui suoi dipendenti".
Come precedentemente annunciato, qualsiasi operazione di deleveraging comporterebbe una
diluizione molto significativa delle partecipazioni esistenti in Cineworld.
(Foto: Krists Luhaers on Unsplash)