(Teleborsa) - Prima annuncia la
proroga delle restrizioni fino al
3 maggio poi affronta il tema caldissimo
dell'Eurogruppo di ieri, ribadendo che l'Italia si
"batterà fino in fondo per gli Eurobond",
tornando a bocciare il
MES. Il
Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è presentato in conferenza stampa alle 19.30 per annunciare la
proroga delle misure restrittive, in vista della scadenza del
DPCM il prossimo
13 aprile, come filtrato nelle scorse ore da diversi
organi di stampa che avevano anticipato le
intenzioni del Governo. "Una decisione
difficile ma
necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche". Queste le parole pronunciate dal Premier da Palazzo Chigi annunciando il
nuovo Dpcm. E ha aggiunto: "
Non possiamo vanificare gli sforzi sin qui fatti"; si rischierebbe “un aumento dei decessi e delle vittime". Le misure restrittive riguardano anche le attività produttive con alcune deroghe. Dal 14 aprile apriranno
cartolibrerie e librerie e anche negozi per neonati e bambini, e taglio boschi. "Prometto - ha aggiunto - che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni,
cercheremo di provvedere di conseguenza" ad aprire altre attività produttive.
Nascerà, poi, una
task force - alla cui guida ci sarà
Vittorio Colao, ex Ad Vodafone e "figura" di grande prestigio - formata da economisti, giuristi, scienziati e sociologi che avrà un chiaro mandato:
guidare la ricostruzione del Paese.Il Premier si è poi soffermato sulle decisioni
dell'Eurogruppo di ieri che hanno creato non pochi
malumori, specie tra le fila
dell'opposizione che ha accusato l'esecutivo di essersi
"piegato" ai
dogmi nordeuropei, riaccendendo il dibattito sul
MES. "Le proposte dell'
Eurogruppo sono un
primo passo verso una
risposta europea: Gualtieri ieri ha fatto un gran lavoro. Ma è un
primo passo che l'Italia, e su questo siamo pienamente d'accordo con Gualtieri,
giudica ancora insufficiente".
Conte insiste sugli
eurobond, torna a definire il
MES "uno strumento inadeguato" e chiarisce che
l'Italia "non ha firmato alcun impegno". "Serve ambizione. La principale battaglia è un
fondo da finanziare con una vera e propria condivisione economica dello sforzo, come ad esempio gli Eurobond.
Serve una potenza di fuoco proporzionata alle risorse di un'economia di guerra e deve essere disponibile subito.
Condurremo fino in fondo la nostra battaglia", ribadisce Conte sottolineando che, allo stato attuale,
nulla è stato deciso nè sottoscritto, smentendo quanto riportato sul
MES dalle
opposizioni ("Falsità che ci fanno male e ci indeboliscono nella trattativa") in particolare da
Salvini e la leader di FdI, citati espressamente a sorpresa dal
Premier che non risparmia una
stoccatina: "risale al
2012, quando al
Governo c'era il centrodestra con la Meloni Ministro".