(Teleborsa) - Nuovo capitolo nella vicenda che vede protagonista l'
ex-Ilva di
Taranto con i sindacati che hanno dato il via alla mobilitazione per sbloccare la vertenza. Proclamato infatti lo
stato di
agitazione e convocate le assemblee dei lavoratori in tutti i siti del gruppo
Ancelor Mittal in Italia.
L'obiettivo è quello di ottenere dal Governo e dal gruppo siderurgico
chiarimenti in merito all'ingresso annunciato di
Invitalia nella società e sulle prospettive di rilancio della siderurgia nel Paese, spiegano le Segreterie nazionali di
Fim,
Fiom e
Uilm che hanno lanciato l'iniziativa in accordo con le strutture territoriali e le RSU.
I sindacati, si legge in una nota, "tornano a chiedere, a poco più di due mesi dalla possibile riconsegna dell’ex gruppo Ilva da parte di ArcelorMittal a seguito del pagamento di una esigua penale di 500 milioni (se non si raggiungerà un accordo con il governo) una convocazione urgente da parte del Ministro
Patuanelli non potendo accettare che il futuro dell’intero Gruppo Arcelor Mittal
ex Ilva, resti senza una prospettiva certa".
Per Fim, Fiom e Uilm, "l'unico
accordo dal quale si deve ripartire è quello del
6 Settembre 2018: unico accordo in grado di rispondere alle prospettive industriali ed ambientali, degli stabilimenti di tutto il gruppo, per la realizzazione di un’acciaieria eco-compatibile e per dare una prospettiva ai
lavoratori, a partire da coloro temporaneamente posti in Ilva in AS di cui il Governo e l’Azienda oramai non parlano nemmeno".