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Fisco, commercialisti: non convince il 'no' del Mef alla facoltatività degli Isa

Presidente Misiani ribadisce la richiesta di rendere facoltativi gli Isa per quest’anno

Economia
Fisco, commercialisti: non convince il 'no' del Mef alla facoltatività degli Isa
(Teleborsa) - Non convince il "no" del Mef alla facoltatività degli Isa, gli indici sintetici di affidabilità fiscale. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, il quale ribadisce quindi la richiesta della categoria di rendere facoltativi gli Isa per quest’anno, già più volte avanzata nel corso degli ultimi mesi. Una richiesta "ancor più avvalorata – afferma – alla luce di quanto accaduto ad agosto".

Il riferimento del presidente dei commercialisti è sia agli ulteriori aggiornamenti del software rilasciati il 23 e il 30 agosto scorsi, sia alla necessità di scaricare nuovamente i dati precompilati per talune categorie di contribuenti che la stessa Agenzia delle Entrate ha comunicato via mail agli intermediari nella scorsa settimana. "Quanto accaduto ad agosto – prosegue Miani – è la plateale dimostrazione del fatto che il meccanismo degli ISA è ancora lontano dal potersi definire "affidabile". Siamo ancora nel pieno di una fase sperimentale e di questo dato di fatto bisogna prendere atto. Rendere facoltativi gli ISA ci sembra dunque l'unica naturale conseguenza di quanto sino ad oggi accaduto".

"Quando, nel motivare il suo no alla facoltatività degli indici sintetici di affidabilità fiscale per il loro primo anno di applicazione, il MEF sostiene che essa potrebbe generare una discriminazione dei contribuenti più virtuosi rispetto a quelli meno affidabili - secondo Miani - non coglie nel segno. Questo rischio potrebbe sussistere solo nel caso di totale disapplicazione degli ISA. In caso di facoltatività, invece, i contribuenti virtuosi avrebbero comunque tutto l'interesse ad avvalersi già da quest'anno del nuovo strumento, con possibilità per il fisco di concentrare i controlli sugli altri contribuenti meno virtuosi. Il problema sollevato dal MEF, dunque, appare del tutto infondato e le motivazioni che lo hanno spinto a rigettare la richiesta di facoltatività non sono convincenti".


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