(Teleborsa) - Incontro, in videoconferenza, tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali,
Nunzia Catalfo, il Ministro dello Sviluppo economico,
Stefano Patuanelli, e le parti sociali per l'aggiornamento del protocollo sottoscritto lo scorso
14 marzo in materia di t
utela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro.
Mentre si avvicina a grandi passi la scadenza del
DPCM che ha prorogato le misure restrittive al 4 maggio, l'esecutivo lavora alla cosiddetta
Fase 2, quella della convivenza con il virus, che dovrà essere gestita sotto il
segno del rigore, per scongiurare il rischio, elevato, di fare
passi indietro che potrebbero far
riesplodere l'emergenza. Uno scenario da evitare a tutti i costi. Centrale, in quest'ottica, la tutela nei luoghi di lavoro con
milioni di italiani che dopo il 4 maggio dovrebbero tornare
"operativi". In particolare, l'allentamento delle misure restrittive per quanto riguarda il sistema economico dovrebbe coinvolgere al massimo
2,7 milioni di lavoratori, come ha spiegato il capo della task force Vittorio Colao nel corso dell'incontro in videoconferenza tra Governo e sindacati. La priorità è far sì che anche le possibili riaperture delle fabbriche prima della data indicata - si ipotizzano i comparti del manifatturiero, Made in Italy, export, settore edile, la produzione di macchinari per l'agricoltura - avvenga
solo alla presenza di rigidi sistemi di sicurezza.
Sindacati cauti proprio per la difficoltà di reperire strumenti di
protezione sanitaria per tutte le aziende.