(Teleborsa) - E' sempre più polemica tra i sindacati e il Governo per la quasi nulla attenzione riservata da La Buona Scuola al personale amministrativo, tecnico e ausiliario detto ATA.
Alla legge di Stabilità 2015, che ha tagliato le supplenze dei primi sette giorni si assenza, si sono aggiunti infatti il blocco del turnover e il mancato coinvolgimento della categoria nella riforma, rileva l'Anief, che ricorda come l’unico passaggio del testo di legge, approvato a luglio, in cui il legislatore si è ricordato della presenza di questa fetta di personale scolastico è il 12, dove si spiega che “le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa” e che tale “piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché la definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche. Il piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre”.
Secondo il giovane sindacato, appare davvero poco lo spazio dedicato agli oltre 200 mila amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola pubblica italiana.
"Siamo di fronte ad una serie interminabile di tagli, omissioni e dimenticanze – ha detto ieri a Palermo Marcello Pacifico, Presidente Anief, nel corso del seminario “Il personale Ata e la Buona Scuola” – che ha come oggetto sempre lo stesso personale. Come se il bilancio dello Stato dipendesse da questo raggruppamento di impiegati, che peraltro percepiscono lo stipendio più basso della pubblica amministrazione".